Da 18 a 41 quintali. Questo il range coperto dalle capacità di carico proposte dalle pale gommate telescopiche Jcb offre in Italia, una tipologia di macchine che al momento si propone con volumi di nicchia, ma alla quale il mercato da alcuni anni guarda con sempre maggior simpatia complice il diffondersi delle aziende bioenergetiche. In tali contesti si rivela in effetti strategica ai fini della produttività la possibilità di disporre di sistemi di movimentazioni dalla robustezza garantita oltre che capaci di manovrare in spazi angusti e di gestire carichi importanti. Proprio a tali profili di missione ben rispondono le pale gommate telescopiche, le stesse che una volta alimentati i digestori possono poi essere zavorrate ad hoc e usate anche per compattare gli insilati in attesa di lavorazione.
Pale telescopiche gommate “Tm” Jcb: fruibili in azienda e in campo
Quanto sopra senza dimenticare che le pale telescopiche ben si inseriscono inoltre anche all’interno delle aziende zootecniche potendo far fronte a tutte le attività di manutenzione avanzate in tali ambiti né va dimenticata la possibilità di fruire delle loro prestazioni anche in campo nel momento in cui sin rende necessario raccogliere l’imballato per conferirlo ai centro di stoccaggio. Una elevata versatilità di utilizzo quindi, spesso accentuata dalla possibilità di effettuare i trasferimenti fra un’azienda e l’altra o fra campo e azienda ad alta velocità, anche a 50 chilometri/ora se il codice lo permette. Tale risulta in effetti la prestazione su strada esibita dalla pala Jcb “Tm320S Agri”, il modello più prestazionale in termini di velocità fra le otto opzioni offerte in Italia da Jcb. La Casa inglese vanta in effetti una linea di prodotto che apre con il modello “Tm180 Agri”, capace di brandeggiare carichi massimi dell’ordine dei 18 quintali, e chiude con i modelli “Tm420” e “Tm420 Agri”, capaci di gestire anche masse dell’ordine dei 41 quintali. In mezzo i modelli “Tjm 220 Agri” e “Tm320”, col secondo che risulta essere la pala telescopica Jcb di maggior successo in Italia e che viene proposto oltre che nel già citato allestimento “Tm320S Agri” anche nelle versioni “Tm320 Agri” e “Tm320 WasteMaster”. Comune a tutti i modelli “320” il powertrain basato sull’abbinamento fra un quattro cilindri Jcb da quattro litri e 800 centimetri cubi di cilindrata con una trasmissione “TorqueLock”, un powershift a otto velocità con convertitore di coppia bloccabile nelle marce avanti comprese fra la quinta e l’ottava.
Il sistema, derivato da un collaudato gruppo a sei velocità, ma forte di due marce avanti extra che realizzano sforzi di spinta e di trazione superiori, all’atto pratico permette di gestire la maggior parte delle lavorazioni e dei trasferimenti su strada con la stessa efficienza proposta dai cambi meccanici conservando però tutti i vantaggi tipici dei sistemi powershift, in primis quello di poter cambiare marcia a pulsante se si viole operare in manuale senza perdere la trazione. Se lasciata invece lavorare in modalità automatica, la trasmissione risponde al pedale dell’acceleratore come fanno le trasmissioni automatiche delle auto e quindi o cercando di ottimizzare il regime motore in funzione del contenimento dei consumi o dando luogo a cambi di marcia ritardati per sfruttare la piena potenza e ottenere la massima accelerazione e produttività.
A quest’ultimo obiettivo guardano peraltro anche la presenza di un’idraulica load sensing capace di erogare fino a 160 litri di olio al minuto e integrante un sistema di rilascio della pressione per facilitare la sostituzione delle attrezzature e una robustezza strutturale che permette di usare la macchina full time e su più turni senza temere l’insorgere di affaticamenti o avarie. Alla manovrabilità guardano invece un passo contenuto in 255 centimetri e uno sterzo articolato che realizza raggi di volta esterni di soli 435 centimetri.
Visibilità totale uguale lavorazioni veloci
Le pale gommate telescopiche Jcb “Tm320”, “Tm320 Agri“, “Tm320S Agri” e “Tm320 WasteMaster” condividono la cabina Jcb “Command Plus” e quindi anche un parabrezza monolitico che assicura un’elevata visibilità verso l’alto e sopra la testa dell’operatore. Il campo visivo anteriore è infatti più ampio di un buon 13 per cento rispetto alle cabine precedenti e ciò grazie a una superfice vetrata più ampia del 52 per cento. La visibilità verso l’alto non viene inoltre lesa dalla griglia di sicurezza rops/fops in quanto anche lei ottimizzata nel ad hoc nel design. All’interno del vano si evidenziano poi il piantone dello sterzo dotato di funzione Memory e dislocabile per favorire l’accesso e l’uscita dell’operatore, operazioni peraltro favorite anche dai gradini illuminati e dallo spegnimento programmato delle luci quando la macchina viene rimessata. Sul fronte dei comandi è da segnalare la presenza di un joystick proporzionale che permette di controllare con la mano destra la quasi totalità delle funzioni di bordo prevedendo pure in pulsante “Hot Key” che può essere associato a una qualsiasi delle funzioni disponibili quali, per esempio, il passaggio tra le modalità di trasmissione automatica e manuale, l’attivazione e la /disattivazione del blocco del convertitore o il controllo della valvola idraulica ausiliaria piuttosto che al controllo della radio o dello smartphone se collegato tramite bluetooth.
Titolo: Pale telescopiche gommate “Tm” Jcb: in media stat virtus
Autore: Redazione